Dave Liebmann, Tatsuya Nakatani, Adam Rudolph THE UNKNOWABLE
[Uscita: 23/02/2018]
Stati Uniti
Due percussionisti e un sassofonista che suonano insieme, magari improvvisando un po’, facile no? Per niente facile, invece, in questo ispiratissimo, ma osticissimo album "The Unknowable", dove il sassofonista Dave Liebmann oltre che all’alto e al tenore, si cimenta in una mezza dozzina di altri strumenti a fiato più o meno etnici. Lo stesso vale per i due percussionisti, Adam Rudolph e Tatsuya Nakatani, che tutto suonano (una ventina di strumenti altrettanto etnici in due) tranne una banale batteria. E se Present Time è il brano più “normale” con Liebmann che fraseggia beboppisticamente al tenore su un tappeto di percussioni, ecco che Distant Twilight con flauto solista ha sonorità simil giapponesi, mentre un’Africa astratta e sommessa traspare in Late Moon, la title track scivola nel free jazz, Trasmutations è un esperimento percussivo rumorista, e in The Turning dominata dal sax alto chissà quale strano strumento (ne citiamo alcuni: kongos, tarija, sintir, mbuti harp, slit drum, piri, djembe) si arroga il diritto di replicare in modo perfetto il suono di un normale contrabbasso.
Un’altra mezza dozzina di brani brevi e brevissimi dei quali citiamo ancora il delizioso Iconographic dove appare magicamente la liquidità di un Fender Rhodes, anch’esso suonato a mo’ di percussione (Liebmann), concludono un album sommesso e rarefatto, fatto di piccoli tocchi e piccoli suoni, momenti di silenzio, rumorismi e astrattismi vari, dove oltre a sentimenti che riteniamo legati alle diverse latitudini sonore del pianeta Terra, (il flauto dei nativi americani che si muove sinuoso come un serpente tra le rocce percussive del deserto in Skyway Dream) ritroviamo l’inconoscibile del titolo non tanto riferito a lontani spazi siderali, ma a quello interiore, al potere magico, alchemico e immaginifico della musica che lega le persone che la producono e quelle che la ascoltano. Un album che richiede una particolare attenzione, concentrazione assoluta e una dedizione non da tutti. Musica da non consumare, come si diceva una volta.
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